In Scozia ci sono oltre 100 distillerie al momento attive. Ognuna delle quali produce diversi tipi di whisky, imbottigliamenti, single cask e affinazioni particolari. E’ impossibile credo pretendere di volerle collezionare tutte. Sarebbe come voler collezionare gli orologi Swatch…
La strada che hanno percorso molti collezionisti è la più semplice del mondo: comprando bottiglie spinti dalla curiosità di degustare nuovi aromi, ritrovandosi lentamente con parecchie bottiglie aperte e alcune chiuse. Ci si accorge poi che alcune di quelle tenute chiuse ora sono più ricercate, le si tengono da parte e la collezione aumenta di volume e naturalmente valore.
Non ci sono consigli su come o cosa collezionare, quella è prerogativa di ciascuno decidere, con le proprie possibilità, cosa e se collezionare.
Sicuramente il whisky può essere considerato un investimento che va considerato a lungo termine però spendere 100 euro oggi per una bottiglia numerata single cask, può tranquillamente consentirvi di vedere il suo valore triplicare in qualche anno. Ovviamente è una stima indicativa, così come l’aver acquistato una bottiglia degna di interesse. Esistono vere e proprie quotazioni del whisky in un andamento simile a quello della borsa. I whisky della distilleria Port Ellen, che ora è rimasta solo come produttore di Malto per diverse altre distillerie tra cui la Caol Ila, vide il valore delle bottiglie schizzare alle stelle quando decise di chiudere i battenti. Oggi, un Port Ellen può arrivare a costare ben oltre 2000 euro la bottiglia mentre le bottiglie “classiche” se così si possono definire, costano intorno ai 300 euro.
E’ ovvio che quando si parla di collezionismo e soprattutto se questo è volto ad un investimento si parla quasi esclusivamente di edizioni limitate e numerate. Difficilmente una bottiglia di Lagavulin 16 anni comprata al supermercato potrà acquistare valori importanti. Ma una special release distillata nel 1976 e invecchiata 37 anni in botti di quercia americana e europea, imbottigliata in soli 1868 esemplari e venduta a oltre 2300 euro la bottiglia, tra qualche anno potrà essere battuta all’asta a valori ben superiori.
E se per caso foste interessati proprio al Lagavulin di cui sopra, sappiate che è terminato poche ore dopo l’inizio della vendita.
Al momento il mercato del whisky è in aumento, tanto che un imprenditore cinese ha sborsato oltre 140 mila euro per aggiudicarsi l’ultimo esemplare di Dalmore di 62 anni fa.
La Whisky Highland, società che raccoglie dati storici e statistici utile a guidare i collezionisti, ha valutato che dal 2008 al 2012, il rendimento teorico delle 1000 bottiglie top al mondo si aggira intorno all’85%. Le Top 10, ovvero le 10 bottiglie più rare e pregiate, nello stesso periodo si sono rivalutate di oltre il 380%
La speranza naturalmente è che non si arrivi ad una bolla che farebbe crollare qualunque investimento.
Un tempo il collezionismo nasceva in base all’interesse mostrato: tenere da parte una bottiglia chiusa di un whisky molto apprezzato, ne aumentava il valore quando le scorte si esaurivano e il prodotto non era più disponibile rendendolo quindi raro.
Oggi ci sono alcune distillerie che realizzano imbottigliamenti esclusivamente da collezione come il Lagavulin sopra citato o release realizzate per occasioni particolari come l’Ardbeg Galileo che, nel momento in cui scrivo, è ancora disponibile a prezzi accettabili. Il Galileo è nato per celebrare un esperimento sulle differenze di maturazione tra la gravità terrestre e la microgravità sulla Stazione Spaziale Internazionale. Imbottigliato in tiratura limitata, nel 2013 è stato riconosciuto dalla World Whiskies Awards come miglior whisky single malt e miglior single malt di Islay nel 2013. (risultato naturalmente soggettivo e opinabile)
Seguire quindi il mondo dei whisky attraverso riviste, associazioni o siti internet, è molto utile e aggiungerei indispensabile perché vi consente di tenervi aggiornati su release particolari che possono interessare il mercato. Essere tra i primi a cliccare “compra” può fare la differenza tra l’avere o non avere il possesso di una bottiglia da collezione.