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il naso da 6 milioni di dollari

6 in effetti son tanti…. ma Richard Paterson si è assicurato il suo per 2,6 Milioni di dollari presso i Lloyd’s. Mica ciufoli.

Richard Paterson è un Master Blender, una persona tramite il cui naso è in grado di ricomporre un determinato Blend Whisky tramite il whisky a sua disposizione.

Facciamo un passo indietro.
Se ci compriamo una bottiglia di Chivas Regal sappiamo che si tratta di un Blend Whisky ovvero di una miscela di whisky di malto e grano diversi e provenienti da diverse distillerie e questo è un fatto.
Un altro fatto è che ogni distilleria di Single Malt ha il suo whisky con le sue caratteristiche.
Un altro fatto ancora è che ogni singola botte di ogni singola distilleria invecchia in modo leggermente diverso. Il legno è vivo, respira, restituisce proprietà uniche diverse botte per botte.
Quindi due cask della stessa distilleria invecchiati lo stesso identico tempo, hanno sapori e profumi diversi.
Ci siamo? Mi state seguendo?

La domanda che dovrebbe venirvi in mente è: “ma come cavolo fanno a fare lo stesso identico whisky se ci sono così tante variabili in gioco?”
Esatto. Questo avviene grazie al Malt Master (per gli Scotch Single Malt Whisky) e al Master Blender per quanto riguarda appunto i Blend.

Sono loro le persone più preziose e più esperte perché hanno l’importantissimo compito di mantenere lo stesso profumo, sapore e colore per il whisky prodotto da una distilleria (e messo in commercio per la grande distribuzione) a cui le persone si sono abituate. Una bottiglia di Laphroaig invecchiato 10 anni, deve avere lo stesso sapore, indipendentemente che la compriate alla Coop sotto casa che in un E.Leclerc in Francia.

Il Malt Master ha un’esperienza e un naso tale che riesce, annusandolo ed osservandolo, a riprodurre lo stesso sapore e profumo “standard” ovvero quello a cui siamo abituati aprendo un Laphroaig 10 anni, selezionando botti diverse. Al massimo, ma dico al massimo, viene aggiunto un po’ di colorante caramello… ma giusto per mantenere anche il colore (e non tutti lo fanno).

Il Master Blender fa lo stesso mestiere ma forse in modo ancora più complesso perché non ha solo una serie di botti a sua disposizione, ma una serie di distillerie.

Torniamo alla nostra bottiglia di Chivas Regal. In quella bottiglia c’è un po’ di Benriach, Braeval, Caperdonich, Glen Grant, Laphroaig, Macallan, Strathisla… in quantità che solo il Master Blender è in grado di sapere e valutare.

E ritornando al nostro Richard Paterson, nel 2007 lo ha contattato l’Antarctic Heritage Trust informandolo che durante degli scavi nei pressi della capanna di Shackleton’s hanno recuperato intatte alcune bottiglie di whisky che Shackleton aveva con sé durante la sua spedizione nel 1907.
Dopo una lunga trafila che vi consiglio di leggere qui:

http://www.theshackletonwhisky.com/richards-story/

o guardare qui:

Richard Paterson è riuscito a riprodurre il whisky di Shacketon’s mettendolo in vendita in un’edizione limitata a 50.000 bottiglie.
(e qualcuna forse è ancora in vendita)

invecchiamento più o meno

Abbiamo appena comprato una bella e buona bottiglia di Whisky invecchiato 12 anni.
Siamo sicuri che siano davvero 12 anni di invecchiamento? Avete risposto di si?
Risposta sbagliata.
Significa che la botte più giovane utilizzata per imbottigliare il vostro whisky ha 12 anni, non che tutto il whisky contenuto è stato invecchiato per quel periodo.

Ma quindi si tratta di Blend? Si. Blend di botti diverse.
In sostanza, nella vostra bottiglia etichettata 12 anni di invecchiamento, ci può essere il contenuto di un po’ di botti di 12, 14, 16 e magari 20 e oltre anni di invecchiamento.

E se l’età non è proprio specificata?
Significa che si tratta di un “no age” come tecnicamente viene definito, ovvero che il whisky più giovane ha 3 anni (limite minimo di legge per definire lo spirito Scotch Whisky)

 

 

l’italiano medio ama il torbato

l’italiano medio ama il torbato.
E’ un dato di fatto, frutto di un’attenta indagine statistica frutto di anni di studi e lavori. Non è vero.. ho chiesto a 5 persone quale fosse il loro whisky preferito e 4 di questi mi hanno risposto con uno dei classici della torba.

Mi domando il motivo, considerando che in effetti, anche io prediligo i torbati. Perché mi piacciono i gusti affumicati: adoro lo speck, la birra scura, la carne alla brace, il provolone affumicato, il salmone affumicato, la carne salata, le aringhe affumicate, il profumo del camino spento, il tabacco del toscano…. E’ un aroma forte molto caratteristico. E poi trovo che sia “facile”.
Sa di affumicato… sa di qualcosa completamente diverso dal solito spirito, vuoi che sia grappa, vodka, gin, brandy o l’Amaretto di Saronno.

Ci piace concludere il pasto con un digestivo e in moltissimi casi il whisky torbato ha la forza sufficiente e necessaria a renderci quell’idea.

Non a caso, generalmente il torbato è il “digestivo” in una sessione di assaggi. Lo bevi per ultimo non certo per primo perché altrimenti voglio vederti io a sentire la banana nel Craigellachie.

Ci si ritrova ad una certa età (che poi non è così elevata)… abbiamo bevuto birra, appassionandoci alle belghe trappiste solo perché fa figo conoscere una birra che gli altri ignorano (che per loro, dopotutto, una Beck’s bevuta a canna è uguale a tutte le altre).
Abbiamo bevuto vino, acquistandolo per il prezzo medio di 5 euro la bottiglia, perché si sa… sotto i 5 euro è annacquato, sopra i 5 è per gli eventi. Abbiamo bevuto la grappa Nonnino, grappe ignote ai ristoranti… la vodka alla pesca….siamo abituati a gusti standard e il torbato è quel diverso che ci conquista.

E poi si trova al supermercato.
E questo non è purtroppo un aspetto da sottovalutare. Il whisky buono presente al supermercato rappresenta il 3% del whisky a disposizione (per qualcuno sarà eccessivo, per altri riduttivo; io ho tirato un dado da 6).
Per il bevitore standard, una bottiglia di Macallan equivale ad una di Chivas Regal: server per fare il ruttino e sembrano avere lo stesso sapore. E’ evidente invece come un Talisker o un Laphroaig siano diversi dai “soliti”.