Riflessioni Milano Whisky Day 2017

E anche quest’anno il Milano Whisky Day è terminato.
Purtroppo.
Purtroppo perché è un evento che adoro, stancante perché alla fin fine “i ragazzi” “dall’altra parte del bancone” passano in piedi a servire, ascoltare e parlare dalle 15 alle 24 quasi ininterrottamente; ma ne vale assolutamente la pena.
E’ sempre un giorno magico dove ritrovare tutti gli appassionati del Whisky uniti (alla fin fine, distanze, impegni, lavoro… ci consentono di ritrovarci quasi solo in queste occasioni).
E’ un giorno magico perché grazie ai tanti visitatori si scambiano pareri, degustazioni, idee, suggerimenti… si incontra di persona chi magari
ci conosce solo dal sito (ed è una bella soddisfazione). Insomma, è un giorno dove la passione per Il distillato prende vita.
E chi dobbiamo ringraziare per questo? Senza alcun dubbio, Andrea e Giuseppe (http://www.whiskyfestival.it) e tutti i bloggers o “semplici” appassionati presenti, da un lato o l’altro dei banchi di assaggio.

Si vabeh ma che abbiamo scoperto di interessante?
Ci tenevo tanto ad assaggiare il Kilchoman in Madeira; adoro la distilleria ed ero curioso  di questo esperimento: ho un piacevole ricordo (non ho preso appunti) e sicuramente lo riassaggerò per una recensione. Davvero interessante anche lo Spey Fumare, prima edizione (limitata a 18.000 bottiglie) di uno Spey torbato! Giovane ma con una torba ben dosata e venduto ad un prezzo abbordabilissimo. Amore al primo naso per una selezione di Cadenhead’s: un Teaninich in Sherry invecchiato 22 anni. Super, morbido avvolgente, con una golosissima albicocca e un alcol (oltre i 50% Vol) che non si sentiva per nulla tanta era la sostanza.
Non mi ha convinto invece il Lagavulin 8 anni a causa di una torba che ho trovato squilibrata: troppo invasiva (o forse è proprio questo che volevano?) ma sicuramente di carattere.