l’italiano medio ama il torbato

l’italiano medio ama il torbato.
E’ un dato di fatto, frutto di un’attenta indagine statistica frutto di anni di studi e lavori. Non è vero.. ho chiesto a 5 persone quale fosse il loro whisky preferito e 4 di questi mi hanno risposto con uno dei classici della torba.

Mi domando il motivo, considerando che in effetti, anche io prediligo i torbati. Perché mi piacciono i gusti affumicati: adoro lo speck, la birra scura, la carne alla brace, il provolone affumicato, il salmone affumicato, la carne salata, le aringhe affumicate, il profumo del camino spento, il tabacco del toscano…. E’ un aroma forte molto caratteristico. E poi trovo che sia “facile”.
Sa di affumicato… sa di qualcosa completamente diverso dal solito spirito, vuoi che sia grappa, vodka, gin, brandy o l’Amaretto di Saronno.

Ci piace concludere il pasto con un digestivo e in moltissimi casi il whisky torbato ha la forza sufficiente e necessaria a renderci quell’idea.

Non a caso, generalmente il torbato è il “digestivo” in una sessione di assaggi. Lo bevi per ultimo non certo per primo perché altrimenti voglio vederti io a sentire la banana nel Craigellachie.

Ci si ritrova ad una certa età (che poi non è così elevata)… abbiamo bevuto birra, appassionandoci alle belghe trappiste solo perché fa figo conoscere una birra che gli altri ignorano (che per loro, dopotutto, una Beck’s bevuta a canna è uguale a tutte le altre).
Abbiamo bevuto vino, acquistandolo per il prezzo medio di 5 euro la bottiglia, perché si sa… sotto i 5 euro è annacquato, sopra i 5 è per gli eventi. Abbiamo bevuto la grappa Nonnino, grappe ignote ai ristoranti… la vodka alla pesca….siamo abituati a gusti standard e il torbato è quel diverso che ci conquista.

E poi si trova al supermercato.
E questo non è purtroppo un aspetto da sottovalutare. Il whisky buono presente al supermercato rappresenta il 3% del whisky a disposizione (per qualcuno sarà eccessivo, per altri riduttivo; io ho tirato un dado da 6).
Per il bevitore standard, una bottiglia di Macallan equivale ad una di Chivas Regal: server per fare il ruttino e sembrano avere lo stesso sapore. E’ evidente invece come un Talisker o un Laphroaig siano diversi dai “soliti”.

3 commenti su “l’italiano medio ama il torbato”

  1. E’ su questo tema sociologico mi sono interrogato anche io un po’ di volte. Io propendo per due ipotesi. La prima è che sia un sapore/gusto/aroma non presente nella nostra pur ricca cultura enogatronomica e quindi “esotico”. La seconda è, che essendo visto erroneamente solo come una bevanda da fine pasto per la sua persitenza e forza si adatta molto bene ad ammazzare un cinghiale…
    Ma magari ce ne sono altre…

  2. Concordo anche io con la vostra opinione. Il torbato sembra affascinare in quanto gusto particolare, non appartenente alla nostra tradizione e, al contempo, ricco e intrigante. Certo, non tutti amano i torbati: la mia ragazza, ad esempio, li definisce “caminetti accesi” 😀

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