Lagavulin 16 – amore a primo assaggio

Lagavulin 16

 

Il Lagavulin (che si legge  lah-gah-voo’-lin) è per molti, me compreso, primo amore.
Ricordo di averlo bevuto la prima volta al Mulligan’s di Milano, insieme ad Umberto Toblier, carissimo amico che se ne comprò subito una bottiglia. E fece bene. E’ a lui che dedico questa degustazione, in ricordo dei vecchi tempi.
Il Lagavulin è uno dei Classic Malts di Diageo, assolutamente imperdibile e da avere sempre. E’ un Whisky di Islay con tutte le caratteristiche di tali Whisky: torbato, affumicato, intenso, pieno.
Anche questo, come il Dalwhinnie si trova facilmente al supermercato,è il più costoso tra i classici ma assicuro che vale tutti i soldi spesi e anzi, vista la qualità direi che costa ancora poco (speriamo non mi legga nessuno della Distilleria…), non dimentichiamoci che si tratta pur sempre di un distillato invecchiato ben 16 anni.

Naso
E’ sufficiente aprire la bottiglia e versarlo nel bicchiere per sentire subito nell’aria l’inconfondibile profumo di torba e fumo… Poi arrivano cereali, malto, della resina, e molto lontana della torta e vaniglia (o vaniglia che mi ricorda della torta)

Palato
In bocca è un’esplosione di piacere, torba e fumo, dopo qualche secondo arriva quell’aroma che adoro di questo Whisky: per un attimo tutto scompare e ci si ritrova in una stanza al mattino dove il profumo di un camino spento la sera prima si fonde con l’umidità dell’ambiente.
Oleoso, pieno, con una giusta gradazione alcolica (43%) che non necessita di aggiunte d’acqua (almeno per il mio gusto)

Finale
Lungo, e più passa il tempo più si sente quanto sia oleoso e ricordi il camino. Un finale che scema senza sorpresa con la giusta lentezza di un Grande Whisky.

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