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ciao ciao Nikka Yoichi?

Nikka Yoichi logo
La notizia è recente ed è stata divulgata direttamente da Nikka ai rivenditori Giapponesi. Pare infatti che da Agosto 2015 smetterà di vendere molti dei suoi imbottigliamenti datati in favore di Nas.
La lista degli invecchiamenti “dismessi” è lunga:

  • Single Malt Yoichi ’20 (52% 700ml)
  • Single Malt Yoichi ’15 (45% 700ml)
  • Single Malt Yoichi ’12 (45% 700ml)
  • Single Malt Yoichi ’10 (45% 700ml)
  • Single Malt Yoichi ’10 (180ml 45%)
  • Single Malt Yoichi (500ml 43%)
  • Single Malt Yoichi (180ml 43%)
  • Single malt Miyagi Gorges ’15 (45% 700ml)
  • Single malt Miyagi Gorges ’12 (45% 700ml)
  • Single malt Miyagi Gorges ’10 (45% 700ml)
  • Single malt Miyagi Gorges ’10 (180ml 45%)
  • Single malt Miyagi Gorges (500ml 43%)
  • Taketsuru Pure Malt ’21 (180ml 43%)
  • Taketsuru Pure Malt ’17 (180ml 43%)
  • Pure Malt White (500ml 43%)
  • Cranes ’17 (43% 700ml)
  • Black Nikka Special (1920ml 42% hexagonal bottle)
  • Black Nikka 8 years (700ml 40%)
  • All malt (1920ml 40%)
  • Malt Club (4L 40% PET bottles)
  • Malt Club (2.7L 40% PET bottles)
  • Malt Club (1920ml 40%)
  • Malt Club (700ml 40%)
  • Hainikka (4L 39% PET bottles)
  • Hainikka (2.7L 39% PET bottles)
  • Hainikka (1920ml 39% PET bottles)
  • Hainikka (1920ml 39%)
  • Hainikka (1440ml 39%)
  • G & G White (750ml 43%)
  • The blend (660m 45%)
  • The blend Kobe (660ml 45%)
  • Nikka Whisky Hakata (700ml 43%) or more.Alcuni dei quali non li ho mai visti nè sentiti, probabilmente sono solo per il mercato giapponese, tuttavia ci sono nomi e annate decisamente importanti (e squisite) come lo Yoichi 10, 12, 15 e 20 anni.

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Sa di tappo?

Sappiamo tutti quanto il sughero nelle bottiglie sia importante: le tappa e mantiene il contenuto nelle bottiglie. E fin qui è facile.
Nel Vino inoltre il tappo di sughero consente uno scambio gassoso con l’esterno: esce l’anidride solforosa contenuta nella bottiglia (quella famosa dicitura: “contiene solfiti”) ed entra l’ossigeno. Questo scambio consente al vino di maturare ulteriormente guadagnando (o perdendo in alcuni casi) carattere. E’ il famoso affinamento in bottiglia.
Non ci sono solo note positive, sono certo infatti che la maggior parte di voi quando ha letto il titolo ha pensato al cattivo aroma che prende il vino quando un tappo “non è buono”. Continua la lettura di Sa di tappo?

NAS, parla DIAGEO

Sul blog di  Whiskyexchange è stata pubblicata un’intervista a Nick Morgan (che potete leggere in inglese qui) che cerca di fare chiarezza riguardo i tanto spinti dalle distillerie “No Age Statement” e poco amati dal pubblico esigente.

Di Nas in casa Diageo infatti è uscito l’ultimo Talisker, lo Skye, dedicato all’Isola in cui si trova la distilleria e che fa temere una lenta ma inesorabile scomparsa del classico (e squisito) 10 anni dagli scaffali (si tratta del terzo no age di Talisker). Morgan smentisce questi timori, però se pensiamo a Macallan che con la serie 1824 ha eliminato i 10, 12 e 15 anni, a Glenlivet 12 anni, sostituito dal Founder’s Reserve, il timore è fondato. Continua la lettura di NAS, parla DIAGEO

Mercato Italiano, come va?

Un giorno, in una grande edicola di Milano, cercavo qualcosa che parlasse di Whisky… all’estero si trovano Whisky Advocate, Whisky Magazine…. in Italia ci sono riviste di cucina e di moda, di terapie alternative (soldi buttati) e di informatica per tutti i gusti e tutti i colori ma di Whisky manco l’ombra.
Whisky Magazine è tradotta in francese, greco, mandarino, spagnolo e giapponese ma non in italiano. Perché?
Perché l’Italia non è un mercato “interessato” al Whisky…. Continua la lettura di Mercato Italiano, come va?

Whisky a merenda

magari spalmato su una bella fetta di pane tostato?
Perché no…
Simpatico infatti questo piccolo dono natalizio che abbiamo ricevuto:

Macallan caramelle e marmellate

confezione con caramelle fondenti (un po’ le nostre mou) al whisky e marmellatine alle arance insaporite con Whisky di Macallan, Bowmore e Famous Grouse
Premetto subito che il Whisky lo ha giusto “visto passare” (nelle caramelle si parla di percentuali dell’1,7%) tanto che negli ingredienti è aggiunto anche un “aroma Whisky”.
Le marmellate sono prodotte dalla MacKays, marca piuttosto famosa in Inghilterra e che esporta in tutto il mondo (chissà perchè tutte le marmellate al whisky che ho visto sono sempre di arance… io adoro quella di Marroni!)
Ma non sono qui certo per fare le pulci ad un regalo e degustandolo, un ricordo al whisky lo hanno (più le marmellatine che le caramelle) e che per un appassionato rimane un regalo simpatico e gradito

 

il mio è più buono del tuo

Yamazaki Sherry Cask 2013

da qualche giorno si parla tanto del Yamazaki invecchiato in botti di sherry edizione 2013 (48%Vol – 18.000 bottiglie). Se ne parla tanto perché il noto Jim Murray (autore della Whisky Bible) lo ha decretato il miglior whisky dell’anno.
Non ci sarebbe nulla di strano se la Yamazaki, fondata nel 1923 da Shinjiro Torii fosse scozzese ma ovviamente, come il nome del fondatore e della distilleria portano a pensare, è giapponese.

Si sa che i giornali (o meglio i giornalisti) appena c’è odore di clamore cavalcano l’onda, rendendo una pioggerellina leggera un diluvio senza sosta, e quindi è subito nato un valzer tra chi la sparava più grossa:

Il corriere della sera web:
“Addio Scozia, adesso il miglior whisky del mondo è giapponese”

La Stampa web:
“Il whisky scozzese perde lo scettro, il migliore al mondo è giapponese”

La Stampa (ed. cartacea)
“Scozia umiliata, il miglior whisky è giapponese”

Il Secolo XIX:
“Scioccante rivelazione per la Scozia: il whisky migliore è giapponese

Ansa:
“shock per la Scozia: il whisky migliore è giapponese”

insomma… uno si sveglia un mattino e scopre che ha sbagliato tutto, che il whisky buono non è scozzese… ma è proprio così?
Non voglio certo giudicare il parere di Jim Murray, uno che ha bevuto più whisky di quanti io creda ne esistano al mondo, ma vorrei ripeterlo per la milionesima volta. Il gusto è soggettivo. La valutazione è soggettiva. Ciò che piace a me, non è detto che piaccia a te e così via fino alla noia.
Dal mio punto di vista, non è tanto questo il problema: non mi importa se ad una persona piace più un whisky giapponese di uno scozzese o francese o altro, ma credo che, come in tutte le cose il problema sia legato a quanto questo parere possa influenzare il mercato.
Un po’ lo ha già fatto (e non poco): le 18 mila bottiglie sono andate a ruba e il prezzo è passato dai poco più di 100 euro a bottiglia ad aste che al momento in cui scrivo sono arrivate a oltre 200 euro (in pochi giorni). E non mi meraviglierei se nei prossimi mesi assistessimo ad un improvviso aumento di richieste di Malti giapponesi.
E’ questo che dovrebbe far riflettere, collezionismo a parte, una persona (per quanto autorevole) può variare così tanto il mercato? Siamo così pecoroni da inseguire una singola voce?
A giudicare dal mercato… forse sì.

PS
Amo il risotto, ne ho assaggiati di ogni tipo in ogni ristorante o agriturismo, ma il più buono è quello che fa la mia compagna.
Ovviamente, è soggettivo.

il whisky lo invecchio io

e lo invecchio nella mia cantina!
Non sto parlando di whisky in bottiglia, perché si sa che una volta uscito dalla botte il whisky smette di maturare (a differenza del vino). Ma se siete incuriositi, sappiate che esistono dei kit composti da “whisky vergine” e barilotto annesso.
Non è uno scherzo… vendono davvero dei kit composti dai suddetti prodotti….e dalla vostra pazienza. La fortuna è che la botte è piccola e di conseguenza l’alto rapporto tra superficie interna interessata e liquido è elevato, rilasciando quindi aromi velocemente.
In Italia non ho trovato nessuno che vendesse i suddetti prodotti, ma ecco qualche esempio:

http://www.masterofmalt.com/spirit/mature-your-own-kit/

http://www.firebox.com/product/5656/Mature-Your-Own-Whisky-Kit

http://www.woodinvillewhiskeyco.com/products/age-your-own-whiskey-kit/

Sarei curioso di provare, sicuramente è un regalo originale… mi manca solo una cantina in cui la temperatura rimanga bassa e stabile durante tutto l’arco dell’anno